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X COSE CHE NON SAPEVATE DELLA FUJIFILM X-T2 (#2): Dynamic Range o Intervallo Dinamico

martedì, gennaio 10, 2017

Di recente ho fatto dei test di resa rispetto al parametro di gestione dell’intervallo dinamico di contrasto. La gestione di questo parametro è così complessa che in generale nel mio caso ho ritenuto più opportuno non tenerne conto, impostando il valore di default. Questo parametro interviene ogni qualvolta la macchina effettua i calcoli relativamente alla zona di minore e massima luminosità della nostra scena. In base al valore minimo ed al valore massimo rilevati, si ottengono più o meno bits per descrivere una particolare zona della scena. Ricordiamoci che il nostro sensore discretizza le scene raccolte in bits di informazione. Questa informazione è sintentizzata egregiamente dallo strumento istogramma che appare in sovraimpressione durante lo scatto delle nostre foto sul nostro mirino. 
L'istogramma mostra la suddivisione delle zone contigue rispetto a Neri, Ombre, Esposizione, Luci alte e Bianchi. Tipicamente la nostra macchina fa di tutto per mantenere quante più informazioni possibili per ognuna di queste zone. Tuttavia, in condizioni particolari in cui la differenza tra la parte più scura e la parte più chiara è elevatissima, è necessario apportare delle correzioni alla modalità di suddivisione delle zone. L’algoritmo che governa questa suddivisione in spazi, rispetto al numero di bits a disposizione, prende il nome di Range Dinamico o Dynamic Range (DR). E' possibile alterare il modo in cui queste zone vengono suddivise, allungando le zone. La nostra macchina ci permette di assegnare a questo parametro quattro valori:

- Auto
- DR100
- DR200
- DR400

La differenza tra 100/200/400, riguarda come queste zone vengono ripartite per conservare quante più informazioni possibili ed evitare di perdere informazioni. Chiaramente, più differenza c’è tra il punto più scuro ed il punto più luminoso, minore spazio ci sarà per tutte le zone. Sarà necessario, dunque, applicare delle trasformazioni matematiche per estendere queste zone. 

Le opzioni DR200 e DR400, operano in questo senso, tentando di estendere il più possibile le zone dei quattro intervalli indicati dal diagramma sopra.  In pratica, quello che succede è che le foto risulteranno mediamente sottoesposte di 1 e 2 stops rispettivamente. Dal momento che queste informazioni sono conservate anche sul file RAW (il nostro negativo), dovremo gestire questa cosa in fase di post produzione.

L’opzione DR100, invece, non opera nessuna trasformazione alla normale suddivisione dell’intervallo sopra descritto. 

L’opzione Auto, infine, permette di non preoccuparsi di questo parametro e lascia alla nostra macchina il compito di scegliere la migliore suddivisione degli intervalli.

Personalmente, lascio impostato questo parametro a DR100, non applico, dunque nessuna trasformazione all’intervallo proposto dal nostro istogramma. 

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