X cose che non sapevate della Fujifilm X-T2 (#1): Impostazioni e RAW/JPEG
domenica, gennaio 08, 2017
Quando ho acquistato la X-T2 ero sicuro di avere fatto un ottimo acquisto ma non sapevo ancora quante cose la Fujifilm mi avesse riservato all’interno del menu di questa splendida macchina: all’inizio, è innegabile, si ha un pizzico di confusione dettato dalla potenza del mezzo.
In questa serie di posts a cadenza assolutamente aperiodica proverò a fornirvi il mio punto di vista per permettervi di avere una visione quando più chiara possibile di caratteristiche e tecniche che risultano nascoste nei meandri del firmware della nostra camera.
Impostazioni e RAW/JPEG
Il primo punto su cui vorrei porre l’attenzione è la gestione dei file RAW e JPG. Come sicuramente saprete Fujifilm è nota ed apprezzata nel mondo della fotografia odierna per l’eccellente resa dei suoi file JPEG, lontani anni luce dagli equivalenti forniti da altre case più blasonate (Nikon e Canon, giusto per citarne due). Fujifilm ha speso tantissimo tempo e sforzi dei suoi ingegneri software per tentare di tirare fuori il meglio dai file JPEG.
Semplificando, possiamo dire che il file JPEG è il risultato “sviluppato” della vostra foto. I risultati e le impostazioni di sviluppo della vostra foto sono immortalati in maniera indissolubile all’interno del vostro file JPEG. Se vi siete mai cimentati nello sviluppo fotografico analogico, saprete che in ogni buon sviluppo che si rispetti, una parte di questo lavoro è unico e dipende fortemente da caratteristiche della persona che sviluppa i vostri negativi. Un’altra parte è dipende dagli strumenti utilizzati: macchina di proiezione, marca, tipo e quantità dei reagenti e della carta di stampa. Mi piace trasferire questo concetto in maniera diretta al digitale; il file JPEG “stampato” sulla vostra SDCard dipende da altrettanti fattori legati a caratteristiche umane che, nel caso del digitale, sono le caratteristiche uniche degli ingegneri del software che hanno lavorato al software di conversione JPEG della vostra macchina. Come dicevo, è indubbio il successo di questa combinazione di fattori nel software di conversione JPEG realizzato da Fujifilm per le sue macchine digitali. Il risultato è che anche a valori di impostazioni standard i file JPEG sviluppati da questa macchina contengono caratteristiche di resa della grana, dei colori e delle ombre che sono invidiati da tutto il mondo del digitale.
Perchè questa lunga premessa? Se avete acquistato una delle macchine di Fuji, vi troverete prima o poi a giocare con i parametri del menu IMAGE QUALITY SETTINGS (I.Q.). E’ importante capire che questi parametri sono legati alla resa dello sviluppo del vostro JPEG e non impattano assolutamente il salvataggio, invece, del vostro file RAW. Il motivo è intuitivo: il file RAW è il vostro negativo ed in quanto tale non risente di fattori di sviluppo quali (la resa colori, saturazione, etc.) che verranno, invece, gestiti in fase di “post-processing” con il vostro software di sviluppo preferito (Apple Photos ed Adobe Lightroom, ad esempio).
Per potere tirare fuori il meglio da questi due mondi, mi piace tenere impostata la mia macchina per fare in modo che salvi contemporaneamente due file: La versione sviluppata del JPEG secondo le impostazioni correnti della macchina ed il file RAW, in maniera tale da potere intervenire nel caso in cui le mie valutazioni sulla scena non siano state esatte. Per potere impostare la macchina in questa modalità bisogna recarsi nel menu I.Q., selezionare l’opzione IMAGE QUALITY ed abilitare l’opzione FINE+RAW.